L'Aquila sul baratro. Entro il 30 ottobre l'approvazione del bilancio, altrimenti libri in tribunale. Piccinini: 'Grande delusione'
Assomiglia al bordo di un precipizio la situazione in cui è lentamente piombata L'Aquila, le cui ali hanno smesso di volare da un pezzo e sono ora avviluppate da un groviglio di errori macroscopici, debiti milionari e palesi irresponsabilità che la stanno trascinando verso una fine ingloriosa.
Si è infatti conclusa con una nulla di fatto la riunione tenutasi oggi pomeriggio a Palazzo Fibbioni tra il comitato dei garanti, gli acquirenti romani, Ranucci, Rossi e un rappresentante del gruppo Iannini.
Questi avrebbe sostanzialmente chiesto di temporeggiare per provare a cercare una soluzione allo stallo creatosi. Romani e garanti, carte alla mano, hanno convenuto che c'è poco da temporeggiare di fronte all' irresponsabilità della proprietà attuale, alle scadenze impellenti e a una documentazione ancora carente. A quel punto non è rimasto che ascoltare l'amministratore Ranucci, che ha ricordato che entro il 15 ottobre si dovrà presentare il bilancio. Un bilancio che, necessariamente, dovrà essere veritiero e non fumoso, come chiesto da Penzi e soci prima e come vorrà che sia l'amministratore stesso, a questo punto primo interessato ad una "operazione verità", vista l'evoluzione giudiziaria più che probabile.
Un bilancio che è passato dall'attivo di 210mila euro della sua previsione al passivo di 190mila della sua "proposta di approvazione" che sta circolando in questi giorni sui tavoli delle trattative. Ma che andrà rivisto e che, si vocifera, alla fine presenterà una perdita ben più consistente. Perdita (da sommarsi in buona parte ai 2 milioni e 400 mila euro di debiti già conosciuti) che verrà sottoposta all'assemblea dei soci entro il 30 ottobre. A questo punto si aprono due strade: o l'assemblea approva il bilancio con la sua perdita e ne ricapitalizza almeno il 25% dell'importo, oppure non lo approva. Se non dovesse approvarlo o comunque non ricapitalizzare immediatamente il 25%, allora entro il 2 novembre l'amministratore porterà i libri contabili in tribunale, aprendo così la procedura fallimentare.
Al termine della riunione le parti si sono intrattenute fuori Palazzo Fibbioni, dove ad aspettarle c'era una quindicina di tifosi e dove è arrivato anche mister Battistini, ansioso di avere notizie.
"Non posso che manifestare la grande delusione da parte dell'amministrazione per la mancata presenza di una delle parti - ha detto al termine della riunione l'assessore allo sport Alessandro Piccinini - Abbiamo fatto tutti degli sforzi in questi ultimi due mesi, quindi non poteva esserci appuntamento più importante. Considerando che rispetto alla scrittura privata poco o nulla è stato fatto da una parte e vista l'incombenza di fondamentali scadenze sociali, a questo punto l'amministrazione non può che farsi da parte e aspettare gli eventi, ribadendo tutto l'interesse nei confronti delle sorti dell'Aquila calcio".
Parole che pesano come un macigno non solo sull'andamento della trattativa, ma anche sull'immediato futuro rossoblù. Insomma, se pure un'amministrazione che si era fatta parte diligente per trovare una soluzione alza le mani dinanzi all'irresponsabilità dell'attuale proprietà e all'evidenza dei fatti, significa che non si possono che aspettare gli eventi che si preannunciano in tutta la loro gravità. Miracolo cercasi.
Alessandro Fallocco