È scontro tra la FCD Canistro ed il custode dell'impianto sportivo "Alessandro Corvi". Come postato nella giornata di mercoledì sulla propria pagina facebook, il sodalizio rovetano, punta il dito contro l'addetto alla struttura, reo, a detta della società, di non aver tenuto fede ad alcuni "patti" presi in precedenza e di giocare (sul prezzo per la concessione del campo di allenamento) al rialzo. Tale situazione, poco piacevole, costringerà la squadra ad effettuare le sedute di allenamento in strutture lontano da Canistro, già occupate da altre società sportive. In casa biancorossa prende sempre più largo l'ipotesi di ritiro dal campionato. Noi di Atuttocalcio.TV, per saperne di più, abbiamo provato a contattare la società che, in silenzio stampa, si è rifiutata di rilasciare dichiarazioni.
Riportiamo di seguito il comunicato apparso sul profilo facebook del sodalizio rovetano:
"Cari tifosi, simpatizzanti, e sportivi, oggi abbiamo avuto l'ennesima discussione con il custode dello stadio COMUNALE " Alessandro Corvi ". Fin dall'inizio della stagione ci sono stati dei problemi che piano piano, tramite degli accordi, sembravano risolti, ma che adesso si sono ripresentati nuovamente, perché il lo stesso addetto alla struttura non ritiene più validi i patti presi. Grazie ai suoi giochi al rialzo, per un allenamento al campo di appoggio, siamo arrivati ad una cifra pari a €44, 00, che anche quest'anno costringerà la squadra a svolgere le sedute di allenamento fuori dal nostro paese, ipotesi assai difficile visto che tutte le strutture del comprensorio sono ormai occupate da altre società sportive.
Ma questo non è l'unico problema, siamo stati definiti dallo stesso custode una FINTA società. Alludeva forse al chiacchiericcio più volte ascoltato che vuole la nascita di questa squadra per un fantasioso volere politico?! Non lo sappiamo, ma cogliamo l'occasione per dire a tutti che a noi della politica non ce ne frega nulla e che i sacrifici li facciamo noi.
Altra accusa mossa dal custode è stata quella di criticare la scelta della società di far entrare tutti al campo e dare la possibilità di allenarsi anche a chi, secondo lui, non potrebbe mai giocare a calcio. Ci dispiace per lui, ma noi non manderemo mai via nessun ragazzo che ha il piacere e la serietà per restare insieme a noi, in fondo siamo nati con lo scopo di ricreare un semplice movimento calcistico nel nostro paese . Inoltre il custode continua ad ostacolarci durante le nostre partite casalinghe, dicendo di non collaborare economicamente, sapendo che da bando comunale la squadra locale ha il diritto di giocare nel proprio stadio gratuitamente. Questa problematica potrebbe portarci a far finire qui la nostra avventura perché è inutile andare a giocare la domenica senza avere un allenamento alle spalle... non ce ne vogliate cari tifosi, ma così è dura veramente andare avanti..".