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Di Serafino si congeda dall'Alba: ' È stato un onore! Futuro?Pronto a sposare un progetto serio'

Personaggio mai sopra le righe. Ha costruito la sua carriera su lavoro, sacrificio e passione. L'impegno profuso sul rettangolo verde, inoltre, va di pari passo con l'umiltà che lo contraddistingue al di fuori, che in tanti anni di calcio lo hanno portato a guadagnarsi la stima di calciatori, dirigenti e avversari. Parliamo di Pasquale Di Serafino, il condottiero dell'Alba Adriatica finalista play off. Proprio al termine dell'ultimo atto regionale, il trainer di Sant'Omero ha comunicato la decisione di chiudere l'avventura in Val Vibrata. I risultati, grazie anche ad una società sempre vicina, sono dalla sua parte: in 5 stagioni, infatti, è riuscito a conquistare 4 salvezze e, appunto, una finale play off. In pochi hanno fatto come lui. Per saperne di più, noi di Atuttocalcio.tv abbiamo voluto sottoporre lo stesso tecnico ad alcune domande. Scopriamo cosa ha detto.

-Di Serafino dopo 5 anni ha deciso di chiudere l'avventura ad Alba. Quali sono i motivi di questa scelta?

"A mio avviso si è chiuso un ciclo. Dopo tanti anni ed un campionato difficilmente ripetibile è giusto anche andare alla ricerca di nuovi stimoli".

-Qual'è stato il momento più bello della stagione?

"La rincorsa di 5 vittorie consecutive iniziata dopo il pari di San Salvo e culminata con la finale play off. La stessa, va ricordato, è iniziata quando la squadra era a -6 dai play off".  

-L'Alba Adriatica (insieme ai Nerostellati) è stata la compagine rivelazione del campionato. Quanto c'è di Pasquale Di Serafino nell'ottima stagione rossoverde?

"La società, che lavora molto sulla crescita e la valorizzazione dei propri giovani, ad inizio stagione si è mossa in anticipo per assicurarci quei calciatori, esperti, funzionali al nostro progetto. Grazie anche al contributo di quest'ultimi si sono messi in mostra elementi già molto richiesti, quali Antonio Tarquini e Mattia Fabrizi. Dal canto mio, sono contento di averli accompagnati nel loro percorso di maturazione".  

-Alla fine del suo percorso vuole ringraziare qualcuno?

"Certamente. Ringrazio la società Alba Adriatica, che mi è sempre stata vicina, soprattutto nei momenti difficili. Un sentito grazie va anche a tutti quei calciatori che si sono avvicendati in questo lungo periodo. Allenare l'Alba, per il sottoscritto, è stato un onore".

-Mister, sinora ha sempre lasciato un buon ricordo tra i calciatori che ha avuto alle sue dipendenze..

"Nel calcio, come nella vita, ho sempre basato i rapporti sul rispetto reciproco. In queste categorie ogni allenatore, al di là della parte tecnica, deve esser bravo nel fortificare il gruppo, sia in campo che fuori. L'Alba di quest'anno è la dimostrazione che il gruppo può fare la differenza".

-Si sente pronto un eventuale salto di categoria?

"Per chi allena è normale avere delle ambizioni. Dopo di 10 anni, si, credo di avere maturato l'esperienza per il salto di categoria".