L'Aquila, conferenza stampa interrotta dagli ultras: 'Chiamate Aureli e Chiodi. Devono andare via'
Una trentina di ultras rossoblù (i soliti volti noti, a dimostrazione di una piazza stremata che ormai ha dimenticato il proprio ruolo) ha fatto irruzione nella sala stampa del Gran Sasso, bloccando la conferenza di mister Battistini. Nulla nei confronti del tecnico, che è stato ringraziato per il lavoro svolto finora ma al quale è stato chiesto di non centrare i play off, a detta dei tifosi un'inutile appendice (non danno diritto alla promozione) di un campionato da archiviare il prima possibile. "Basta parlare di calcio giocato, la nostra priorità è salvare la società. L'attenzione si deve spostare sul nostro futuro, non sui moduli e sui giocatori" hanno chiarito al tecnico.
Alla responsabile della comunicazione Daniela Rosone è stato chiesto di chiamare il dg Aureli e il presidente Chiodi per ribadire loro che questa società deve farsi da parte.
"Noi vorremmo finire nel migliore dei modi questa stagione perché questo è il nostro lavoro - ha detto Battistini - Capisco questa irruzione perché è un modo per manifestare la vostra insofferenza alla stampa. Ma in questa settimana è successo di tutto e queste coincidenze sono anomale".
È appena arrivato il dg Aureli, al quale è stato chiesto di chiamare Chiodi. Gli ultras hanno chiesto a Chiodi di raggiungere lo stadio, ma il presidente Chiodi è fuori città. La telefonata è stata dunque messa in viva voce, e a Chiodi gli ultras hanno chiesto che la società debba essere ceduta gratis, con accollo dei debiti da parte degli uscenti.
"Io le quote al sindaco le ho già riconsegnate - ha detto Chiodi - Per me la società è in vendita a zero, con i debiti a nostro carico. Faremo tutto ciò che vi serve per cedere il club. Se serve faremo un comunicato per dirlo a chiare lettere".
"Battistini puó finire la conferenza, poi ci metteremo io e Daniela Rosone a fare questo comunicato".
"Noi stiamo lavorando al massimo, con un gruppo di ragazzi che pensavo andasse solo elogiato. Credo poco alle coincidenze, evidentemente tutto ciò da fastidio a qualcuno. Credo che il punto di oggi sia un punto di rottura importante, ma noi comunque ci isoleremo pure domani per fare il meglio possibile. Se poi i play off serviranno o se sarà solo statistica ce lo dirà il tempo.
Abbiamo recuperato Diktevicius, Pepe torna tra i convocati, Gagliardini con qualche acciacco. Il resto è pronto a fare una bella partita.
Se mi sento tutelato da questa società alla luce di quanto successo? Quando sono arrivato ho cercato di concentrarmi sul campo isolandomi dal resto. Ovviamente sono stato in contatto con la società, Aureli in primis. Fino a questa settimana, che è stata troppo fitta per essere casuale, andava tutto bene. I ragazzi hanno preso la settima mensilità, in quarta serie la maggior parte delle squadre sta alla quinta. Una squadra che ha praticamente vinto il campionato ha pagato l'ottava. Per questo dico che spero ci sia riconoscenza per chi ha lavorato in questi tempi, altrimenti vorrà dire che questa sarà solo una esperienza particolare in più da mettere nel curriculum. Il nostro obiettivo ambizioso era quello di competere, rispetto a chi diceva che avremmo perso otto partite.
I play off? Varrebbero un mucchio, se uscisse il cambio norma sulla responsabilità oggettiva, che alcune voci vorrebbero non più ostativa per un eventuale ripescaggio. Per noi squadra comunque resta un obiettivo sportivo importante, mentre per la società potrebbe essere una buona cosa per il suo futuro. Questa è stata una stagione difficile, è evidente. Ma buttar via il bambino con l'acqua sporca non mi trova d'accordo.
Io a L'Aquila sto bene, con tutti. Non vedo perché non dovrei sperare di rimanere qui, nonostante già questa esperienza è stata una buona vetrina per il futuro. Ma ai ragazzi ho detto che il raggiungimento dei play off in questa situazione per me sarebbe importante quanto vincere un campionato.
Staff medico? Ci sarà il dottor Lapenna e il fisioterapista Formica."