L'unica cosa che conta, l'ha detto anche il mister nel messaggio augurale per fine anno, è vincere. E questo si aspetta una città intera dai rossoblù. Ma l'inizio del 2017 che attende L'Aquila è davvero da brividi. Cinque giornate durante le quali L'Aquila incontrerà quattro delle attuali prime cinque in classifica: Monterosi, Rieti, Ostiamare ed Arzachena. Intervallate dall’incognita Foligno (squadra sulla via del ritiro, poi rifondata nel giro di un paio di giorni).
Una prova del nove lunga cinque settimane, attraverso le quali L’Aquila scoprirà cosa potrà dire al campionato. Inutile ribadire quanto il momento sia importante. Ecco perché oltre a “coesione, entusiasmo, freddezza, perseveranza, fiducia, ed ottimismo” (cit. Morgia) ciò che dovrà fare la differenza sarà proprio L’Aquila.
Torni a pesare davvero il fattore ambientale. La piazza si ricordi di ciò che sa fare, la tifoseria si mobiliti.
Messaggio diretto non tanto a chi è sempre presente, ma a chi per mille motivi non segue più come una volta. A chi al Gran Sasso è venuto poco ma magari legge ancora questi articoli, a chi al bar sfogliando il giornale si sofferma sulle notizie rossoblù, a chi è cresciuto sulle gradinate del Fattori e su quelle del Gran Sasso conserva ancora tanti amici.
L’Aquila calcio è patrimonio cittadino. In questo momento di ritrovata coesione ci si stringa attorno ai rossoblù per quello che è a tutti gli effetti un obiettivo comune. Riconquistare la Lega Pro è scopo di una città e di una piazza che possa definirsi tale. In fondo è tutta qua la differenza tra L’Aquila e le altre squadre lassù in classifica.
Prima tappa, Monterosi. Sarebbe bello ricreare la magia respirata ad Albano. Il popolo rossoblù risponda presente. In massa.