Acque agitate in casa Lanciano. Attraverso un comunicato congiunto, i calciatori rossoneri lanciano un grido d'allarme circa la difficile situazione che stanno vivendo. Da quanto dichiarato i rimborsi di settembre e ottobre non sono stati pagati.
"I tesserati del Lanciano Calcio 1920, a seguito delle ultime gravi omissioni datoriali, intendono rappresentare quanto segue. Dopo una lunga ed estenuante attesa, la Società non è stata in grado, per l’ennesima volta, di garantire il pagamento degli emolumenti di settembre e ottobre che ad oggi, insieme a vari rimborsi spese, non risultano adempiuti. Tali circostanze non appaiono il frutto di contingenze transitorie, ma si inseriscono e sono la spia di una più complessa situazione di decozione economica e organizzativa della società, che si protrae da ben prima dello scoppio della pandemia e che è divenuta intollerabile ed estremamente insostenibile. L’ obiettivo che si pone la squadra, virus permettendo, è quello di tornare in campo al più presto e di raggiungere gli obiettivi prefissati, ma contestualmente si pone l’ obbligo di fornire ai tesserati, in tutte le sedi, il supporto necessario, sostenendo ogni iniziativa, individuale e collettiva.
Soltanto così potrà salvaguardare tutti quei diritti e quelle tutele fondamentali che il mondo dei dilettanti merita. È doveroso ed estremamente corretto che la Città sia messa al corrente del momento drammatico che la squadra sta vivendo, con la certezza che lo stesso sarà ben compreso da tutti i lancianesi, che non hanno mai fatto mancare la loro vicinanza e il loro supporto ai calciatori e ai dipendenti tutti del Club. Lanciano merita trasparenza, rispetto e credibilità, basi solide sulle quali costruire e pianificare il proprio futuro. Un futuro ricco di tutte quelle emozioni già vissute nel mondo dei professionisti che tutti i tifosi e l’ intera città meritano di rivivere".